Il mistero di Eilean More
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Leggende, Misteri, notizie dal passato | 0 commentiLa leggenda dell’Abete di Natale
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Antichi riti, Leggende, Notizie dal bosco, notizie dal passato, Ricordi | 0 commentiIl ragazzo si sentì assalire dall’angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.
Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete.
Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco ;
l’albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani.
Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi:
la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra, aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.
In ricordo di quel fatto, l’abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno.
Il " Panspeziale" di Natale
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: antichi sapori, Dolcezze, leccornie di stagione | 0 commentiQuesta è la ricetta certificata, depositata dalla delegazione di Bologna dell’Accademia italiana della Cucina alla Camera di Commercio di Bologna il 23 giugno 2003:
Ingredienti: 500 g di cioccolato fondente a pezzi; 400 g di farina; 300 g di miele; 250 g di marmellata di frutta ad esempio di prugne o mostarda bolognese; 200 g di frutta candita; fichi, albicocche, cedro, ciliege rosse, pere rosse; 50 g di pinoli sgusciati; 50 g di cacao in polvere; 75 g di Marsala; 15 g di carbonato di ammoniaca; Burro quanto basta; cannella.
Preparazione: Scaldare il miele in una casseruola sul fuoco e quindi aggiungere metà della frutta candita tagliata a cubetti; mettere la farina sul tagliere e disporla a fontana; al centro aggiungervi le mandorle, i pinoli, il cacao, la frutta cotta (marmellata), la cannella, il carbonato di ammoniaca, il marsala, e per ultimo il miele, con la frutta candita; impastare a forma di ciambella su una teglia unta di burro e far riposare per 3 ore circa; guarnire il certosino con le mandorle caramellate e i restanti canditi, quindi infornare e far cuocere per 40 minuti a 180°; una volta freddo spennellare con miele sciolto.
N.B. Il certosino va cotto un mese prima di Natale e va conservato in luogo fresco e asciutto, assolutamente non in frigo.
Fonte: www.mondodelgusto.it
Il fantasma di Leap Castle
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Misteri, notizie dal passato, Secoli oscuri | 2 commentiLa ricetta del castagnaccio
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: antichi sapori, Dolcezze, leccornie di stagione, notizie dal passato, ricette rapide e gustose | 0 commentiSi unge una teglia larga 25 cm con un poco di olio e si versa la pastella, l’olio risalira in superficie e si mette nel forno per 40/50 min a 200° 220° dipende dal forno, o fino a che non si forma la crosticina in superficie.
Torta di zucca per Halloween
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: antichi sapori, Dolcezze, leccornie di stagione, ricette rapide e gustose | 0 commentiBaphomet.
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Misteri, notizie dal passato, Secoli oscuri | 0 commentiLa voce dei morti
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Il paiolo di Nottolia, Misteri, Pensieri | 0 commentiAvalon,l'isola dei morti.
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Leggende, Misteri, notizie dal passato | 0 commentiElogio al gatto nero
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Aforismi, Amici dell'uomo, Misteri, Pensieri | 0 commentiSegni dal cielo
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Misteri, notizie dal cielo | 0 commentiPossessioni demoniache
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Antichi riti, Misteri, Secoli oscuri | 1 commentiAutocombustione umana,mistero irrisolto
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Misteri, realtà vissuta | 0 commentiMolti sicuramente ricorderanno il libro di King dal titolo “l’incendiaria” dove protagonista era una bambina riusciva con la forza del pensiero a bruciare uomini e cose. Ma qui il discorso che affrontiamo oggi è molto diverso. Secondo Wikipidia, L’atocombustione è un fenomeno paranormale mai provato e privo di fondamento scientifico, di improvvisa combustione di esseri umani.
Ma se la scienza non prova, i fatti dicono il contario. Infatti si sono verificati tantissimi casi di autocombustione. Ma quali sono le cause cui il corpo umano inspiegabilmente, da un momento all’altro prende fuoco e si consuma senza che la povera persona provi alcun dolore?
Poi cè anche una’incredibile particolarità, perchè gli arti inferiori non prendono fuoco ma solo il busto?
C’è da dire anche che la maggior parte delle persone colpite sono donne.
Ma perchè allora soltanto la parte del busto viene divorata dalla combustione mentre gli arti no? E perchè colpisce nella maggior parte dei casi soltanto donne?
forse perchè negli arti non cè una grande quantità di grasso da verificarsi il famoso effetto stoppino, e perchè a differenza dell’uomo le donne hanno + grassi in corpo.
Un tuffo nella preistoria , Zocca 2009 D.C
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Il paiolo di Nottolia, notizie dalla preistoria, realtà vissuta | 0 commentiOopart , scheletro di fata ?
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: notizie dal passato, Oopart, Vita aliena | 2 commentiNottolia73.
Fiori di zucca ,come gustarli
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: antichi sapori, leccornie di stagione, ricette rapide e gustose | 0 commentiNon è una ricetta vera e propria, ma cercherò di dare delle proporzioni almeno per la pastella. Mettete in una ciotola 250 g di farina, 1 uovo intero, poco pepe bianco (il sale lo metto sul fritto sgocciolato). Miscelate con la frusta aggiungendo tanta acqua minerale gasata quanto ne necessita per creare una pastella abbastanza liquida. Coprite la ciotola e lasciatela almeno 1 ora al fresco. Nel frattempo pulite con uno straccetto umido i fiori di zucchina e levate, ad uno ad uno, il pistillo accertandovi che non ci siano animaletti all'interno del singolo fiore. Mantenete un pezzetto di gambo, vi servirà per intingeli nella pastella. Mettete in una padella di ferro ( io ho usato il wok ) abbondante olio di girasole (quello evo renderebbe il fritto troppo saporito rovinando il gusto delicato del fiore). Mescolate brevemente la pastella e appena l'olio è a temperatura iniziate ad immergere, tenendo per il gambo, i fiori nella pastella. Tuffateli nell'olio bollente, non più di 4 o 5 fiori per volta e lasciateli dorare da ambo le parti. Sgocciolateli e poneteli su della carta da cucina. Salate e servite ben caldi. Ovviamente, chi è addetto alla frittura, dovrà approfittare del vassoio in preparazione, altrimenti se li mangia freddi e mollicci ( se ne restano!! ).
Tratto da :gloricetta.blogspot.com
Le Primule , magiche amiche
Pubblicato da Nottolia73 | | 0 commentiDopo il lungo letargo invernale, la primula è uno dei primi fiori che appare a tutti noi nei prati, la sua delicata corolla, annuncia la Primavera.
Shakespeare, nel Racconto d’inverno, dedica al fiore delle espressioni poetiche:
“Pallide Primule che muoiono nubili”, sottolineandone la caratteristica, che nasce nel periodo in cui la natura è quasi morta.
Simbolo di giovinezza la Primula dona buona fortuna, ed in Gran Bretagna si offre come amuleto, che si vocifera diventi potente se tenuto sul cuore insieme ad un cristallo di rocca.
I fiori essiccati, oltre servono a profumare la birra ed a migliorare il bouquet dei vini; i petali dei fiori freschi, vengono posti anche all’interno di insalate; uova sode e dolci.
Una vecchia leggenda parla che dal Paradiso San Pietro gettò le sue chiavi, perché il Signore ne aveva voluto un paio nuovo, appena le chiavi caddero a terra spuntò la Primula, inoltre, si dice che questo fiore celi un gran segreto, cioè: chi riesce a toccare la roccia delle fate con un mazzetto di Primule, vedrà aprirsi la strada che lo condurrà al loro regno. Il rito magico deve esser fatto con un numero preciso di Primule altrimenti si avrà un destino infausto.
Curarsi con la Primula
Contusioni: fare un decotto di Primula, mettere 100gr di radici essiccate e sminuzzate in un litro d’acqua bollente. Lasciar freddare ed applicare gli impacchi.
Indigestione: fare un infuso di Primula, lasciare 60gr di fiori in un litro d’acqua bollente per 10 minuti e bere molto caldo e lentamente.
Rito con la primula: Prendere, anzi, raccogliete delle foglie di primula, prendete una qualsiasi essena (un cucchiaino) e unitela all’interno di una bacinella nuova con dell’acqua, prendete le primule, e mettetele all’interno della bacinella e lasciare tutta la notte all’aria aperta sotto la luce della luna con il bigliettino, al di sotto della scodellina con il nome del favore che si vuole chiedere.
La mattina all’alba, alzarsi e lavarsi con l’acqua della primula, ripetendo dentro di voi grazie alla primula e alla luna.
Tratto da : www.esoterya.com
Il fantasma di Bardi
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Leggende, Misteri, notizie dal passato | 0 commentiNel 1400 Moroello valoroso cavaliere, nonchè capitano delle truppe, s'innamora ricambiato della bella Soleste, giovane figlia del Castellano, ma li divide una insormontabile differenza di casta. "ma il padre l'ha promessa in sposa ad un feudatario vicino. Un matrimonio che porterà nuove terre ed una solida alleanza. Solo la balia aiuta Soleste e Moroello e si prodiga affinche i due ragazzi possano incontrarsi e stare insieme." Moroello, per conquistare e meritare la mano di Soleste parte per la guerra. Si dice che la bella castellana, fortemente in pena per la sorte del suo amato, salisse ogni giorno sul mastio nella speranza di vederlo ritornare. Ciò fino al giorno in cui Moroello finalmente tornò vincitore, ma indossando le insegne del nemico in segno di spregio, confuse la sua cara e preoccupata amata. Soleste, infatti, vedendo avanzare le insegne nemiche, capì che il suo amore era sconfitto e morto, decidendo di conseguenza di suicidarsi immediatamente, lanciandosi dal mastio. Quando Moroello arrivò al Castello... "E' la balia a dare la triste notizia del suicidio a Moroello e ad assistere all'urlo straziante mentre egli si getta dagli spalti della Piazza d'armi.
La base del mastio, da anni è soggetta a studi e ricerche notturne con sofisticate apparecchiature elettroniche da parte di ricercatori italiani e stranieri. Il fantasma di Moroello, nell'arco dei secoli, è infatti apparso vicino al mastio a volte accompagnato da una sommessa e triste musica.
Negli ultimi anni, però, gli "avvistamenti" si sono fatti più frequenti anche da parte dei visitatori e dei ricercatori del Dipartimento di Ricerca del Centro Studi Parapsicologici di Bologna. I quali ultimi sono addirittura riusciti a fotografare il fantasma di Moroello, con una termocamera sofisticatissima, e hanno realizzato nel castello una mostra su questa presenza."
Tratto da : eilantha.splinder.com
Funghi , storie e leggende
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Antichi riti, leccornie di stagione, Notizie dal bosco | 0 commentiI funghi, proprio per il fatto che sembra spuntino dal nulla, sul terreno o su tronchi di piante, per l'azione la velenosità di alcuni e per gli effetti allucinogeni di altri, hanno sin dai tempi antichi suscitato la fantasia degli uomini, avvolgendosi in un alone di magia e diventando protagonisti di credenze e leggende popolari.
Alcune credenze vogliono, infatti, i funghi che crescono in cerchio generati dalle danze notturne di streghe o gnomi (c.d. anello delle streghe).
Nella Cina antica, ad esempio, il fungo, ku o chih, era considerato simbolo di lunga vita, magico, divino, e legato in qualche maniera all'immortalità.
Gli Aztechi e i Maya consideravano i funghi allucinogeni "carne divina", per le loro proprietà allucinogene.
Anche nell'antica Grecia, come in Cina, il fungo era considerato simbolo di vita e pertanto divino. Narra, infatti una leggenda, che l’eroe Perseo, dopo un lungo viaggio, stanco e assetato, si poté rifocillare con dell’acqua raccolta nel cappello di un fungo; per questo motivo decise di fondare in quel posto una nuova città che chiamò Micene (dal greco mykés = fungo), dando vita alla civiltà micenea.
Nella civiltà Romana, invece, il fungo, pur apprezzatissimo per le qualità culinarie, diventò anche simbolo di morte, infatti, il termine fungus significherebbe "portatore di morte" (dal latino funus = morte e ago = porto, portare). Sono vari gli episodi tra leggenda e realtà legati alla concezione funesta dei funghi.
Si narra ad esempio che l’imperatore Claudio era così ghiotto di funghi che morì proprio a causa di questi: la moglie Agrippina, conoscendo il suo debole culinario e desiderando mettere sul trono, al suo posto, il figlio di primo letto Nerone, lo avrebbe fatto avvelenare proprio con funghi velenosi.
La mitologia nordica, invece, narra che una volta Odino era inseguito dai diavoli e le gocce di bava rossa che cadevano dalla bocca di Sleipnir, il suo mitico cavallo a sei zampe, si trasformarono magicamente in funghi rossi.
In Siberia, come racconta James Arthur, un etnobiologo di fama internazionale, ‘’gli sciamani usavano e usano il fungo Amanita muscaria come un sacramento religioso'’ ‘’Essi - dice - entrano attraverso un’apertura del tetto e portano questi funghi (allucinogeni) in grandi sacchi'’. Sono vestiti di rosso e bianco, i colori di Babbo Natale, ma anche dell’Amanita, che in Siberia cresce nei boschi di conifere .
I funghi, presenze che capita spesso di incontrare lungo i percorsi, almeno entro una certa quota e che suscitano curiosità e interesse per quel loro essere amichevoli, ma anche micidiali; per il loro comparire quando uno non se lo aspetterebbe e rendersi irreperibili quando li si cerca; quel loro alludere al mondo magico delle fiabe.
Immagine :fairydoll.myblog.it
Tratto da:wikipedia.org
La profezia del corvo
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Leggende | 0 commenti“Se i corvi della Torre di Londra verranno dispersi o voleranno via, la Corona cadrà e con essa l'intera Britannia".
Questa curiosa profezia viene fatta risalire a Charles II (1660-1685), il “Merry Monarch”. E' probabile che questa stessa leggenda derivi da altre leggende popolari e superstizioni sui corvi, legate anche al mito delle streghe.
Oggi comunque i corvi sono una specie protetta in Gran Bretagna (meglio non correre rischi :-)
In particolare, i corvi della Torre di Londra sono accuditi dagli Yeoman Warders (detti anche Beefeater), che hanno a capo il cosiddetto "Ravenmaster".
Quando un corvo dello Stormo Reale muore, il Ravenmaster lo seppellisce personalmente in un punto ben preciso all'interno del complesso della Torre di Londra. Esiste anche una specie di lapide, la Raven Memorial Headstone, che commemora tutti i corvi morti dal 1956 in poi, elencandoli minuziosamente.
Tratto da : www.kappero.com
Lasagne vegetariane
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: leccornie di stagione, Primi piatti | 0 commentiIngredienti :
gr. 500 di pasta fresca per lasagne
gr. 500 di passata di pomodoro
gr. 500 di besciamella
2 zucchine
2 carote
gr. 350 di piselli freschi sgusciati
1 cipolla piccola
2 cucchiai di olio
2 mozzarelle
50 gr. di parmigiano
Sale e pepe
Preparazione :
soffriggere in un tegame una cipollina con due cucchiai di olio, quindi aggiungere le zucchine e le carote tagliate a dadini, i piselli e quindi la passata di pomodoro; salare, pepare e fare cuocere la salsa (girando ogni tanto) per circa 15/20 minuti. Nel frattempo scottar in acqua salata nella quale è stato aggiunto un pochino d’olio le lasagne fresche, e preparare la besciamella (la mia è la classica, semplice, senza alcuna aggiunta di spezie). Una volta pronto il sugo assemblare le lasagne: in una teglia mettere sul fondo un pochetto di sugo e besciamella, quindi uno strato di pasta. Sopra la pasta mettere in sequenza: sugo, besciamella, mozzarella tagliata a fettine e un po’ di parmigiano grattugiato. Quindi ancora la pasta e gli altri ingredienti fino a finire tutta la pasta e gli altri ingredienti. Sull’ultimo strato il parmigiano deve essere più abbondante (se si vuole mettere anche qualche fiocchetto di burro, ma io non l’ho fatto). Infornare a 200° per circa 45 minuti o comunque fino a che la pasta ha raggiunto il colorito voluto.
Tratto da :zioda.blogspot.com.
Per i "divoratori"di lasagne questa è una buona ricetta adatta alla stagione , indiscutibilmente contiene meno grassi rispetto alla tradizionale ricetta con carne di tipo invernale ,provatele!
Buon appetito da Nottolia73.
Oggetti fuori dal tempo
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Oopart | 0 commenti
..Avete mai provato a costruirvi un boomerang? Se non siete in possesso di profonde nozioni di aerodinamica otterrete solo un pezzo di legno dalla forma arcuata, che fa di tutto escluso ritornare indietro. Eppure gli aborigeni australiani e gli antichi Egizi, presso cui il boomerang era conosciuto, non erano certamente degli esperti di questa difficile disciplina.
..Nel popolare "Non è terrestre", .. Peter Kolosimo cita una moneta di bronzo ritrovata in Illinois sotto uno strato inviolato di sedimenti profondo 42 metri; un cubo metallico perfettamente levigato rinvenuto tra strati di carbone dell'Era Terziaria (da settanta a dodici milioni di anni fa); l'impronta di una moderna vite in antichissime rocce del Nevada; la traccia di un proiettile nel cranio di un bisonte preistorico in Siberia.
Il meccanismo di Antikythera ..a prima vista, assomiglia a un blocco di ruggine. Osservandolo meglio ecco che si vedono emergere dalle incrostazioni i denti di alcuni ingranaggi. Sono in bronzo, e costruiti con incredibile precisione; si direbbe che appartengono a un moderno orologio abbandonato nell'acqua marina per molti anni. ..fu rinvenuto, infatti, nel 1900 in una nave affondata intorno all'80 a.C. al largo dell'Isola di Antikythera (tra Creta e la terra ferma). ..l'archeologo Valerio Strais si accorse che si trattava di un sofisticato apparecchio, composto da almeno trenta ingranaggi ricoperti da iscrizioni in greco. .. Si tratta di una sorta di computer astronomico in grado di determinare le relazioni tra il Sole, la Luna, la Terra e le stelle. ..nell'80 a.C., simili apparecchi "non avrebbero dovuto esistere": .. in quel tempo la tecnologia non era in grado di produrre apparecchiature di tale precisione. Del resto non ne avrebbe prodotte per altri sedici secoli: nel meccanismo si trova infatti un ingranaggio differenziale, inventato (o reinventato) soltanto verso la fine del cinquecento.
Il geode di Coso (di Roberto Ranucci, non incluso nel sito di Castelli) Oggetti fuori dal loro tempo. Questa e' la definizione italiana degli "Oopart", reperti accidentalmente rinvenuti, al di fuori di ogni logica e convenzionale collocazione. Uno dei primi enigmatici reperti archeologici di cui si abbia avuto notizia e' "il geode di Coso", una pietra stranamente priva della sua tipica cavita'. Il 13 febbraio del 1961 tre gioiellieri, Mike Mikesell, Wallace Lane e Virginia Maxey, a caccia di minerali sulle montagne Californiane di Coso, trovarono un geode ricoperto di fossili nella roccia. Pensando ad un raro minerale i tre vollero esaminarlo prima di una eventuale lavorazione. L'oggetto fu tagliato a meta' con un'apposita sega e nel suo interno fu trovato un oggetto di natura artificiale. L'oggetto presentava un nucleo di metallo circondato da strati di materiale simile alla ceramica ed una copertura esagonale in legno. I tre gioiellieri si rivolsero ad alcuni scienziati: vennero fatte delle radiografie dell'oggetto, ancora incastrato nella pietra, e si scopri' che era composto da una molla a spirale, un chiodo ed una rondella. Sembrava la candela di una macchina, ma...di epoca preistorica dato che le incrostazioni fossili della pietra erano risultate vecchie di 500 mila anni! Sottoposto ai raggi-X l'oggetto ricorda molto la candela di accensione di un motore a scoppio. Ulteriori indagini effettuate sulle fotografie e sulle radiografie rivelano che il pezzo metallico piu' importante dello oggetto, situato nella parte superiore, non sembra tuttavia corrispondere a nessuna parte della candela normalmente in uso ai giorni nostri. I gioiellieri misero in vendita il loro tesoro per 25.000 dollari, ma l'offerta non ebbe fortuna dato che nessuno lo acquisto' per timore di una frode.
fonte: http://www.the1phoenix.net/
Elisir Celtico contro l'influenza
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Antichi riti | 0 commentiVista l'aria che tira.............
Male certo non fà !
Ingredienti:
Arancia
Limone
Rhum
Zucchero di canna
Preparazione: In un pentolino mettete a bollire in una tazzina da caffè d'acqua e 1/2 solo la parte arancione della buccia di mezza arancia (la parte bianca è più amara), due pezzettini del giallo della scorza di limone e una fettina intera di arancia. Aggiungete lo zucchero di canna a piacere e fatelo sciogliere bene (di solito un paio di cucchiaini scarsi, è sempre possibile fare una piccola aggiunta dopo). Lasciate bollire un po' a fuoco basso. Spegnete e versate il tutto in una tazza. Versate 3/4 della stessa tazzina da caffè di Rhum e bevete molto caldo.
Tratto da :fantasy blogsfere.it
Immagine:mondodellafantasia.spaces.live.com
Frankenstein-Una storia vera?
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Misteri | 0 commentiLa storia assomiglia a quella narrata in uno dei film più divertenti e geniali della storia del cinema - quella di Frankestein Junior, di Mel Brooks.
Ma in questo caso, tutto è molto più serio.
Insomma, la teoria che circola da un po' di tempo è che l'orribile e allo stesso tempo meravigliosa storia di Frankestein non sia il frutto di una pura invenzione da parte della scrittrice Mary Shelley, la moglie del grande poeta romantico che scrisse il celebre romanzo - destinato a scandalizzare Londra e il mondo - nel 1818.
La tesi finora accreditata raccontava che la Shelley per immaginare una storia così pazzesca si fosse ispirata alla vita dell'alchimista Konrad Dippel nato in Germania nel 1673 nel Burg (castello) Frankenstein e morto nel 1734 nel castello dei Wittgestein a Berleburg.
Dippel è un personaggio quasi leggendario, secondo alcuni un medico pazzo, che studiò seriamente l'alchimia e usò per i suoi libri - molti vennero messi all'indice - un gran numero di pseudonimi.
Mary Shelley si sarebbe ispirato a lui durante quella famosa vacanza a Bellerive (Ginevra) durante la quale - a seguito di lunghe conversazioni sulla letteratura tedesca con amici come Byron e lo stesso Shelley - nacque l'idea di quello che poi sarebbe stato considerato il primo romanzo di fantascienza, Frankenstein.
Ma a questa tesi non sono mai stati trovati sicuri riscontri.
Ora invece assai interessanti novità arrivano dal lavoro di uno studioso, Radu Florescu, docente del Boston Institute, che ha scritto sull'argomento un libro, divenuto un best seller negli USA, e che speriamo sia presto tradotto anche in Italia.
Florescu ha iniziato il suo lavoro nel 1996. E con pazienza certosina, sembra che egli sia riuscito a trovare le tracce del passaggio di Mary, insieme al suo compagno, nel castello di Frankestein nei pressi di Darmstadt, dove come abbiamo detto Dippel era nato.
Florescu avrebbe trovato le prove che Dippel riuscì a creare un arcanum chymicum di sua invenzione, che chiamò appunto Olio di Dippel, un elisir di lunga vita ottenuto macerando ossa di morti con acido prussico,un potente veleno.
Dippel, ossessionato dall'idea di restituire vita ai corpi morti, passava il tempo in giro per cimiteri alla ricerca di teschi, e corpi appena sotterrati. E finì, secondo Florescu per morire avvelenato dal suo stesso elisir di lunga vita.
Questa storia, lugubre e gotica al punto giusto sarebbe poi stata 'arricchita' dalla Shelley con l'aggiunta dell'energia elettrica (dei fulmini) che all'epoca di Dippel era ovviamente del tutto sconosciuta.
Fonte:mysterim.blogsfere.it
Pappardelle con l'ortica
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Primi piatti | 0 commentiIngredienti per 4/6 persone:
800 gr. di ortica (solo le foglie)
400 gr. di farina
4 uova
100 gr. di burro
8 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale
Preparare la sfoglia con la farina, le uova e le foglie di ortica sbollentate un minuto, passate in acqua fredda, sgocciolate, strizzate e tritate nel mixer. Tagliare le pappardelle lunghe 18 cm. e larghe 2, cuocerle al solito modo e condirle con 40 gr. di burro e 4 cucchiai di parmigiano. Intanto porre il burro rimanente in un padellino: cuocere oltre la doratura, fino a che il burro assuma un intenso colore bruno. Servire le pappardelle nei piatti singoli, con una cucchiaiata di burro nero e una spruzzata di parmigiano.
Poltergeist , onde cerebrali ?
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Misteri | 0 commentiGli studiosi ci credono si’ e anche no, ma il fenomeno paranormale del Poltergeist esiste, di certo, per alcuni, quantomeno per chi lo ha vissuto. Gli studiosi pretenderebbero una ripetitivita’ del fenomeno, che allora, diventando spiegabile scientificamente, smetterebbe di essere paranormale. Capiamoci: se e’ paranormale e’ parascientifico, se e’ scientifico allora e’ normale.
Ma tralasciando cio’ che rende scientifico un fatto, va detto che, il Poltergeist, fenomeno di tradizione antica, sta vivendo un periodo di particolare fortuna, forse anche grazie al fatto che la scienza ha aperto una porta di “possibilita’ ad ammettere l’esistenza” di questo fenomeno.
Prima di tutto il fatto che tutti i Poltergeist hanno come protagonisti gli adolescenti, che sono suggestionabili ma anche predisposti a una energia piu’ forte e piu’ decisionale, in fatto di empatia e di trasmissione delle onde energetiche, l’adolescente immagazzina, trasforma e restituisce cambiato, e’ ovvio che sia cosi’.
Eppure le stanzine sconvolte dall’energia sopranaturale, grazie agli spiriti burloni che lavorano senza sosta, esisterebbero, un po’ piu’ nel cervello dei ragazzi e meno nella stanza, ma il Poletrgeist c’e’. La ricerca per spiegare i fenomeni paranormali dei ragazzi arriva direttamente dall’Italia, dove una coppia di psicologo e fisico naturale ha deciso di andare in fondo alla faccenda e di vederci chiaro.
Secondo il fisico la caratteristica che i Poltergeist accadono vicino a donne giovani o adolescenti e’ spiegato dal fatto che, i bambini, incanalando l’energia nel vuoto quanto-meccanico creerebbero una sorta di “chaos”.Gli elettroni superstimolati farebbero allora muovere in casa gli oggetti, facendoli cadere per terra e a varie riprese creare gli uragani da cameretta. Poco da aggiungere: i Poltergeist ce li hanno davvero in tanti, per cui non e’ possibile che sia una infinita finzione.
Fonte :ADN Kronos.
Immagine:www.fullhalloween.com
Mandragola .
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Erbe magiche | 1 commentiCantilena delle streghe
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Antichi riti | 0 commentiAscoltate ora le parole delle streghe,
i segreti che nascondemmo nella notte,
quando oscuro era il destino del nostro cammino,
che ora noi portiamo verso la luce.
Misteriosa acqua e misterioso fuoco,
la terra e l’aria sconfinata,
dalla segreta quintessenza li conosciamo,
e volere e mantenere il segreto e osare.
La nascita e la rinascita di tutta la natura,
il passare dell’inverno e della primavera,
li condividiamo con la vita universale,
gioiamo nel cerchio magico.
Quatto volte l’anno il Grande Sabbat ritorna,
e le streghe sono viste
danzare a Lammas e a Candlemas,
alla Vigilia di Maggio e all’antico Halloween.
Quando giorno e notte hanno egual durata,
quando il sole è al suo punto più alto e più basso,
i quattro Sabbat Minori sono chiamati,
e le Streghe festeggiano insieme.
Tredici sono le lune d’argento in un anno,
tredici sono i componenti del coven.
Tredici volte all’Esbat siate felici,
per ciascun anno fiorente e un giorno.
Il potere fu tramandato attraverso le ere,
ogni volta tra donna e uomo,
ogni secolo verso l’altro secolo,
prima che il tempo iniziasse.
Quando il cerchio magico è tracciato,
dalla spada o dall’Athamè di potere,
il suo confine tra due mondi giace,
nella terra dell’ombra in quell’ora.
Questo mondo non ha leggi da conoscere,
e il mondo dell’oltre nulla dirà.
Gli Dei più antichi sono là invocati,
la Grande Opera magica è compiuta.
Perché due sono i mistici pilastri,
eretti alle porte del santuario,
e due sono i poteri della natura,
le forme e le forze divine.
L’oscurità e la luce in successione,
l’opposto l’uno dell’altra,
presentati come un Dio e una Dea:
questo insegnano i nostri antenati.
Di notte egli è il cavaliere dei venti selvaggi,
il Cornuto, il Signore delle Ombre.
Di giorno egli è il Re dei Boschi,
l’abitatore delle radure delle verdi foreste.
Lei è giovane o vecchia come desidera,
naviga le nuvole squarciate nella sua nave,
la luminosa signora della mezzanotte,
l’anziana che tesse incantesimi nell’oscurità.
Il signore e la signora della magia,
che abitano le profondità della mente,
immortali e sempre rinnovati,
con il potere di liberare o legare.
Allora brindate agli Antichi Dei con il buon vino,
e danzate e fate l’amore in loro lode,
finché la bella terra di Elphame possa accoglierci,
in pace alla fine dei nostri giorni.
E fai ciò che vuoi sia la sfida,
che sia nell’Amore che non danneggia nessuno,
perché questo è l’unico comandamento.
Per la Magia degli antichi, così sia fatto!
Doreen Valiente
Fonte:clow farmer.
Streghe , strumenti per rituali
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Antichi riti | 0 commentiFunghi , leccornie di primavera
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Notizie dal bosco | 0 commentiI funghi riconosciuti come non commestibili o tossici vanno lasciati sul posto intatti perchè il loro ruolo nell'ecosistema è fondamentale. Se si raccolgono alcuni esemplari velenosi per motivi di studio, essi sono da tenere sempre separati dalla raccolta ai fini di consumo a tavola.
Non mangiare nessun fungo che non si è identificato (o fatto identificare da ispettori micologi) con certezza, al minimo dubbio, meglio scartarlo. Ricordare sempre che il più delle volte non basta confrontare una foto su un manuale (o su un sito in rete) per riconoscere una specie.
Il fungo, nei limiti del possibile, va raccolto nella sua interezza e ripulito sommariamente sul posto. Funghi incompleti, porzioni e frammenti fungini non sono facilmente identificabili.
Rispettare sempre il bosco e l'ambiente in generale. Non lasciare rifiuti, non usare uncini o altri attrezzi metallici per smuovere lo strato di foglie e il sottobosco.
Cerchiamo di non essere ''ingordi'' e limitiamo la raccolta secondo le norme e il buon senso; risparmiamo gli stadi giovanili in modo da permettere loro la produzione delle spore.
Una delle regole principali da osservare quando si raccolgono dei funghi spontanei con l'intenzione di consumarli, e' senza dubbio quella di non dare importanza a luoghi comuni o semplici credenze popolari senza fondamento. Alcuni esempi:
Non e' vero che i funghi che crescono su legno sono sempre buoni: assieme a pioppini (agrocybe aegerita), chiodini (armillaria mellea), famigliola buona (pholiota mutabilis), fungo dell'olmo (flammulina velutipes), buoni commestibili, crescono su legno la tossica mortale galerina marginata, a volte sosia della famigliola buona; il tossico fungo dell'ulivo (omphalotus olearius) i falsi chiodini (hypholoma fasciculare).
Non e' vero che i funghi che crescono in primavera sono buoni, amanita verna, tossica mortale e' specie tipicamente primaverile.
Non e' vero che tutti i funghi crudi sono tossici, come non e' altrettanto vero che la semplice cottura e' sufficiente a rendere tutti i funghi commestibili: le specie tossico mortali amanita phalloides, amanita virosa, amanita verna, la recente amanita porrinensis, cortinarius orellanus, cortinarius speciosissimus, contengono tossine termoresistenti, per cui la cottura prolungata e' inefficace ed inutile.
Non e' vero che i funghi boleti che diventano blu al taglio sono tossici: fra i boleti imbluenti si annoverano ottimi commestibili, (boletus erythropus, boletus pulverolentus, gyroporus cyanescens).
Dobbiamo convincerci che non esiste un metodo empirico sicuro per giudicare la commestibilita' o tossicita' di un fungo, abbandoniamo quindi l'idea di saggiare i funghi con il cucchiaino d'argento o il pezzetto di aglio, entrambi non cambiano colore in presenza di funghi tossici! Il gatto o il cane, ammesso che ingeriscano il fungo, non sono affidabili in quanto hanno diverso sistema digestivo, in ogni caso le amanito-tossine presenti nelle amanita tossiche risulterebbero letali anche per loro.
E' vero, invece, che un ambiente contaminato pregiudica la commestibilita' di specie notoriamente commestibili; evitiamo di raccogliere funghi vicino a grosse arterie stradali o aree a parcheggio, in prossimita' di depuratori o fabbriche, sotto le piante che subiscono trattamenti antiparassitari;
Al contrario un fungo buon commestibile non diventa tossico se cresce vicino a funghi velenosi perche' i miceli sono indipendenti; gli <
Non e' vero che i funghi a carne dolce sono buoni: le amanita tossiche hanno carne dolce, il forte odore di pesce in russula xerampelina, viene invece eliminato a giusta cottura.
Fonte:Conoscere i funghi
Difendiamo i gatti neri !
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Amici dell'uomo | 2 commentiVampiri a Venezia
Pubblicato da Nottolia73 | Etichette: Secoli oscuri | 0 commentiPer la festa della donna gli archeologi regalano una straordinaria scoperta: portano alla luce i resti di uno scheletro femminile probabilmente appartenente ad una Donna Vampiro. “È stato ritrovato con un mattone in bocca come fosse stata ‘impalata’ (il termine si usa anche in questo caso) per impedire ogni movimento alle mandibole. Il corpo ritrovato ha permesso così agli studiosi di ipotizzare che, stante le usanze indotte dalla superstizione medioevale (il periodo dovrebbe essere compreso fra ’400 e ’500), potesse trattarsi di una cosiddetta ‘donna vampiro’ ” - ci confida la soprintendente al telefono. Ma a fare la scoperta è il team di Matteo Borrini, docente del dipartimento di Scienze antiche dell’Università di Firenze, esperto di archeologia forense e antropologia fisica, che dalla fine dal 2006 ha condotto una serie di scavi e approfondimenti con un gruppetto di ricercatori tra i quali la sezione veneziana dei Gruppi archeologici d’Italia e altre organizzazioni di settore. “Non sarebbe male che ora ci arrivassero anche un po’ di fondi per continuare” - ci sottolinea un po’ preoccupato per il futuro non tanto roseo.Proprio in questi giorni, dopo aver illustrato la sua ricerca nel maggio scorso in un convegno di settore a Firenze, Borrini ha presentato il suo studio a Denver, negli Stati Uniti, durante i lavori dell’American Academy of Forensic Sciences. “L’idea che questa donna fosse una vampira - precisa Borrini - è probabilmente dovuta alle fasi di decomposizione del cadavere che, all’occhio dei becchini del tempo che riempivano le fosse comuni dei morti appestati, continuava ad avere una propria fattezza umana. La decomposizione provoca nella salma una serie di trasformazioni: i gas contenuti in corpo gonfiano l’addome; la pressione di essi, assieme all’effetto della macerazione delle carni e degli organi interni, provocano delle emorragie che, di conseguenza, comportano delle fuoriuscite di sangue dal naso e dalla bocca”. “Ed è a questo punto - riasssume il professore - che nasce e si sostanzia la “leggenda”. Questa donna, con ogni probabilità, risultava non decomposta nella tremenda fase dell’inumazione dei cadaveri degli appestati, tanto che nei seppellitori deve essersi venuta a creare la consapevolezza che, proprio il suo gonfiore, fosse dovuto al fatto che “bevesse” e si nutrisse del sangue degli altri morti. Ed ecco quindi che a poco a poco si è venuta a creare la figura dei “non morti” ovvero dei vampiri che, dopo essersi nutriti del sangue altrui, sarebbero potuti uscire fuori dalla tomba e contagiare con la peste altre persone”. E quindi il mattone in bocca doveva servire per mettere a freno psicosi collettive che avrebbero potuto traumatizzare ancor di più la gente già condannata o terrorizzata dalla peste. “Per questo - conclude Matteo Borrini - gli addetti alla sepoltura degli appestati inserivano un mattone nella bocca di questi morti “sospetti”, in modo che non potessero più riaprirla”. Non è solo una questione scientifica, ma anche antropologica. “Nell’Europa del XVII secolo - esordisce il professore - era diffusa la credenza che ci fosse uno stretto rapporto tra epidemie e vampiri, e in particolare tra pestilenza e un tipo di vampiro, il “nachzehrer” ovvero il masticatore di sudario, o divoratore della notte, “apparso” per la prima volta in Polonia attorno al Trecento. In sostanza si credeva che la salma, avvolta nel sudario, fosse in realtà ancora vivente, perchè “masticava” le parti del tessuto usato per la sepoltura in corrispondenza della bocca, per poter così succhiare il sangue altrui. É evidente che tutto ciò era dovuto invece esclusivamente agli acidi sprigionati dalla decomposizione”. Dopo queste affermazioni possiamo raggrellarci perchè viene fatta giustizia. Il gentil sesso ha dovuto per secoli soccombere alle dottrine ecclesiastiche che si sono mescolate con fantasticherie le più assurde.
Fonte:www.aidanews.it
Tratto da : Centro ufologico Taranto