Frankenstein-Una storia vera?

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La storia assomiglia a quella narrata in uno dei film più divertenti e geniali della storia del cinema - quella di Frankestein Junior, di Mel Brooks.
Ma in questo caso, tutto è molto più serio.
Insomma, la teoria che circola da un po' di tempo è che l'orribile e allo stesso tempo meravigliosa storia di Frankestein non sia il frutto di una pura invenzione da parte della scrittrice Mary Shelley, la moglie del grande poeta romantico che scrisse il celebre romanzo - destinato a scandalizzare Londra e il mondo - nel 1818.
La tesi finora accreditata raccontava che la Shelley per immaginare una storia così pazzesca si fosse ispirata alla vita dell'alchimista Konrad Dippel nato in Germania nel 1673 nel Burg (castello) Frankenstein e morto nel 1734 nel castello dei Wittgestein a Berleburg.
Dippel è un personaggio quasi leggendario, secondo alcuni un medico pazzo, che studiò seriamente l'alchimia e usò per i suoi libri - molti vennero messi all'indice - un gran numero di pseudonimi.
Mary Shelley si sarebbe ispirato a lui durante quella famosa vacanza a Bellerive (Ginevra) durante la quale - a seguito di lunghe conversazioni sulla letteratura tedesca con amici come Byron e lo stesso Shelley - nacque l'idea di quello che poi sarebbe stato considerato il primo romanzo di fantascienza, Frankenstein.
Ma a questa tesi non sono mai stati trovati sicuri riscontri.
Ora invece assai interessanti novità arrivano dal lavoro di uno studioso, Radu Florescu, docente del Boston Institute, che ha scritto sull'argomento un libro, divenuto un best seller negli USA, e che speriamo sia presto tradotto anche in Italia.
Florescu ha iniziato il suo lavoro nel 1996. E con pazienza certosina, sembra che egli sia riuscito a trovare le tracce del passaggio di Mary, insieme al suo compagno, nel castello di Frankestein nei pressi di Darmstadt, dove come abbiamo detto Dippel era nato.
Florescu avrebbe trovato le prove che Dippel riuscì a creare un arcanum chymicum di sua invenzione, che chiamò appunto Olio di Dippel, un elisir di lunga vita ottenuto macerando ossa di morti con acido prussico,un potente veleno.
Dippel, ossessionato dall'idea di restituire vita ai corpi morti, passava il tempo in giro per cimiteri alla ricerca di teschi, e corpi appena sotterrati. E finì, secondo Florescu per morire avvelenato dal suo stesso elisir di lunga vita.
Questa storia, lugubre e gotica al punto giusto sarebbe poi stata 'arricchita' dalla Shelley con l'aggiunta dell'energia elettrica (dei fulmini) che all'epoca di Dippel era ovviamente del tutto sconosciuta.
Fonte:mysterim.blogsfere.it

Pappardelle con l'ortica

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Ingredienti per 4/6 persone:


800 gr. di ortica (solo le foglie)
400 gr. di farina
4 uova
100 gr. di burro
8 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale

Preparare la sfoglia con la farina, le uova e le foglie di ortica sbollentate un minuto, passate in acqua fredda, sgocciolate, strizzate e tritate nel mixer. Tagliare le pappardelle lunghe 18 cm. e larghe 2, cuocerle al solito modo e condirle con 40 gr. di burro e 4 cucchiai di parmigiano. Intanto porre il burro rimanente in un padellino: cuocere oltre la doratura, fino a che il burro assuma un intenso colore bruno. Servire le pappardelle nei piatti singoli, con una cucchiaiata di burro nero e una spruzzata di parmigiano.
Fonte:www.ugotognazzi.com


Poltergeist , onde cerebrali ?

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Gli studiosi ci credono si’ e anche no, ma il fenomeno paranormale del Poltergeist esiste, di certo, per alcuni, quantomeno per chi lo ha vissuto. Gli studiosi pretenderebbero una ripetitivita’ del fenomeno, che allora, diventando spiegabile scientificamente, smetterebbe di essere paranormale. Capiamoci: se e’ paranormale e’ parascientifico, se e’ scientifico allora e’ normale.
Ma tralasciando cio’ che rende scientifico un fatto, va detto che, il Poltergeist, fenomeno di tradizione antica, sta vivendo un periodo di particolare fortuna, forse anche grazie al fatto che la scienza ha aperto una porta di “possibilita’ ad ammettere l’esistenza” di questo fenomeno.
Prima di tutto il fatto che tutti i Poltergeist hanno come protagonisti gli adolescenti, che sono suggestionabili ma anche predisposti a una energia piu’ forte e piu’ decisionale, in fatto di empatia e di trasmissione delle onde energetiche, l’adolescente immagazzina, trasforma e restituisce cambiato, e’ ovvio che sia cosi’.
Eppure le stanzine sconvolte dall’energia sopranaturale, grazie agli spiriti burloni che lavorano senza sosta, esisterebbero, un po’ piu’ nel cervello dei ragazzi e meno nella stanza, ma il Poletrgeist c’e’. La ricerca per spiegare i fenomeni paranormali dei ragazzi arriva direttamente dall’Italia, dove una coppia di psicologo e fisico naturale ha deciso di andare in fondo alla faccenda e di vederci chiaro.
Secondo il fisico la caratteristica che i Poltergeist accadono vicino a donne giovani o adolescenti e’ spiegato dal fatto che, i bambini, incanalando l’energia nel vuoto quanto-meccanico creerebbero una sorta di “chaos”.Gli elettroni superstimolati farebbero allora muovere in casa gli oggetti, facendoli cadere per terra e a varie riprese creare gli uragani da cameretta. Poco da aggiungere: i Poltergeist ce li hanno davvero in tanti, per cui non e’ possibile che sia una infinita finzione.
Fonte :ADN Kronos.
Immagine:www.fullhalloween.com

Mandragola .

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Pianta sacra, sia nella sua accezione positiva sia negativa: può dare la vita come la morte. Evocando il corpo umano, essa rappresenta la panacea, ma contiene anche una forza malefica. Si pensava che strappare una mandragola provocasse una morte istantanea. Questo perché la mandragola è lo strumento di Dio come del diavolo.
Infatti, nell’ epoca romana, si credeva che la mandragola, svellendola dal terreno, avrebbe risvegliato il demone. Si suggeriva di disegnare tre cerchi e di legarla al collo di un cane con un filo nero.
L'erba mandragola, nelle regioni appenniniche del lago Scaffaiolo, è considerata un potente rimedio contro i temporali e le bufere. I pastori del luogo guardano di mal occhio gli escursionisti, temendo che essi raccolgano la mandragola e più volte, dopo una tempesta, hanno aggredito brutalmente i malcapitati, ritenendoli responsabili delle perturbazioni atmosferiche.
Si dice anche che, quando la magica pianta viene estratta dal terreno, emetta un grido che fa morire chi lo sente.
L’uso farmaceutico di questa pianta risale ai tempi più antichi e superstiziosamente gli uomini la credettero capace di provocare l’amore e di creare ricchezza.Per queste virtù la mandragola fu nota anche come Circea, alludendo alle meravigliose ed incantevoli arti della maga Circe. Per la rassomiglianza della figura umana, la radice ricorda gli arti inferiori dell’uomo, Pitagora la chiamò Anthropomorphos e l’iconografia, che sin dai tempi più lontani fu ricchissima, non abbandonò mai tale fantasticheria. L’uso della pianta come “semplice” fu enfatizzato con l’avvento della “Dottrina delle Segnature” che sfruttò altresì la già esistente atmosfera magica attorno alla pianta.Nel Medioevo la diffusione della pianta fu enorme e divenne il simbolo delle arti occulte. In tutte le pratiche magiche se ne fece un largo impiego sfruttando gli effetti allucinogeni delle polveri e dei succhi.
Altre fantastiche storie riguardarono la nascita della pianta che, essendo di fattezze umane, non poteva altro che provenire dall’uomo secondo il mito dell’ “Homunculus”. L’essere innaturale, simile all’uomo, era ottenuto dallo sperma umano posto nelle più differenti strutture biologiche.Così la tradizione popolare cercò fra gli uomini, chi poteva essere l’inseminatore e lo trovò in Adamo il cui sperma, caduto sulla terra, originava la magica radice. Anche lo sperma degli impiccati, avendo trovato alcune piante sotto i patiboli, fu reputato in grado di generare la mandragola. Tutto ciò portò ad affermare che la pianta, posta in un vaso accanto a sperma e mestruo femminile, poteva creare quindi l’Homunculus cioè l’Essere innaturale dotato di poteri formidabili.
Fonte : madame Blatt.