Fiori di zucca ,come gustarli

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Al di là di mode o controversie che li vuole ripieni con questo o quello...io resto dell'idea che un bel fritto leggero del solo fiore è il modo migliore di gustarli.


Non è una ricetta vera e propria, ma cercherò di dare delle proporzioni almeno per la pastella. Mettete in una ciotola 250 g di farina, 1 uovo intero, poco pepe bianco (il sale lo metto sul fritto sgocciolato). Miscelate con la frusta aggiungendo tanta acqua minerale gasata quanto ne necessita per creare una pastella abbastanza liquida. Coprite la ciotola e lasciatela almeno 1 ora al fresco. Nel frattempo pulite con uno straccetto umido i fiori di zucchina e levate, ad uno ad uno, il pistillo accertandovi che non ci siano animaletti all'interno del singolo fiore. Mantenete un pezzetto di gambo, vi servirà per intingeli nella pastella. Mettete in una padella di ferro ( io ho usato il wok ) abbondante olio di girasole (quello evo renderebbe il fritto troppo saporito rovinando il gusto delicato del fiore). Mescolate brevemente la pastella e appena l'olio è a temperatura iniziate ad immergere, tenendo per il gambo, i fiori nella pastella. Tuffateli nell'olio bollente, non più di 4 o 5 fiori per volta e lasciateli dorare da ambo le parti. Sgocciolateli e poneteli su della carta da cucina. Salate e servite ben caldi. Ovviamente, chi è addetto alla frittura, dovrà approfittare del vassoio in preparazione, altrimenti se li mangia freddi e mollicci ( se ne restano!! ).
Tratto da :gloricetta.blogspot.com

Le Primule , magiche amiche

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Dopo il lungo letargo invernale, la primula è uno dei primi fiori che appare a tutti noi nei prati, la sua delicata corolla, annuncia la Primavera.

Shakespeare, nel Racconto d’inverno, dedica al fiore delle espressioni poetiche:

Pallide Primule che muoiono nubili”, sottolineandone la caratteristica, che nasce nel periodo in cui la natura è quasi morta.
Simbolo di giovinezza la Primula dona buona fortuna, ed in Gran Bretagna si offre come amuleto, che si vocifera diventi potente se tenuto sul cuore insieme ad un cristallo di rocca.

La Primula nella tradizione ha qualità terapeutiche, questo fiorellino è un ottimo diuretico ed anche un buon sedativo. Ildegarda di Bingen, badessa benedettina del XII secolo, lo consigliava come rimedio contro malinconia e insonnia.
I fiori essiccati, oltre servono a profumare la birra ed a migliorare il bouquet dei vini; i petali dei fiori freschi, vengono posti anche all’interno di insalate; uova sode e dolci.
Una vecchia leggenda parla che dal Paradiso San Pietro gettò le sue chiavi, perché il Signore ne aveva voluto un paio nuovo, appena le chiavi caddero a terra spuntò la Primula, inoltre, si dice che questo fiore celi un gran segreto, cioè: chi riesce a toccare la roccia delle fate con un mazzetto di Primule, vedrà aprirsi la strada che lo condurrà al loro regno. Il rito magico deve esser fatto con un numero preciso di Primule altrimenti si avrà un destino infausto.
Curarsi con la Primula
Contusioni: fare un decotto di Primula, mettere 100gr di radici essiccate e sminuzzate in un litro d’acqua bollente. Lasciar freddare ed applicare gli impacchi.
Indigestione: fare un infuso di Primula, lasciare 60gr di fiori in un litro d’acqua bollente per 10 minuti e bere molto caldo e lentamente.
Rito con la primula: Prendere, anzi, raccogliete delle foglie di primula, prendete una qualsiasi essena (un cucchiaino) e unitela all’interno di una bacinella nuova con dell’acqua, prendete le primule, e mettetele all’interno della bacinella e lasciare tutta la notte all’aria aperta sotto la luce della luna con il bigliettino, al di sotto della scodellina con il nome del favore che si vuole chiedere.
La mattina all’alba, alzarsi e lavarsi con l’acqua della primula, ripetendo dentro di voi grazie alla primula e alla luna.
Tratto da : www.esoterya.com

Il fantasma di Bardi

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Nel 1400 Moroello valoroso cavaliere, nonchè capitano delle truppe, s'innamora ricambiato della bella Soleste, giovane figlia del Castellano, ma li divide una insormontabile differenza di casta. "ma il padre l'ha promessa in sposa ad un feudatario vicino. Un matrimonio che porterà nuove terre ed una solida alleanza. Solo la balia aiuta Soleste e Moroello e si prodiga affinche i due ragazzi possano incontrarsi e stare insieme." Moroello, per conquistare e meritare la mano di Soleste parte per la guerra. Si dice che la bella castellana, fortemente in pena per la sorte del suo amato, salisse ogni giorno sul mastio nella speranza di vederlo ritornare. Ciò fino al giorno in cui Moroello finalmente tornò vincitore, ma indossando le insegne del nemico in segno di spregio, confuse la sua cara e preoccupata amata. Soleste, infatti, vedendo avanzare le insegne nemiche, capì che il suo amore era sconfitto e morto, decidendo di conseguenza di suicidarsi immediatamente, lanciandosi dal mastio. Quando Moroello arrivò al Castello... "E' la balia a dare la triste notizia del suicidio a Moroello e ad assistere all'urlo straziante mentre egli si getta dagli spalti della Piazza d'armi.
La base del mastio, da anni è soggetta a studi e ricerche notturne con sofisticate apparecchiature elettroniche da parte di ricercatori italiani e stranieri. Il fantasma di Moroello, nell'arco dei secoli, è infatti apparso vicino al mastio a volte accompagnato da una sommessa e triste musica.
Negli ultimi anni, però, gli "avvistamenti" si sono fatti più frequenti anche da parte dei visitatori e dei ricercatori del Dipartimento di Ricerca del Centro Studi Parapsicologici di Bologna. I quali ultimi sono addirittura riusciti a fotografare il fantasma di Moroello, con una termocamera sofisticatissima, e hanno realizzato nel castello una mostra su questa presenza."
Tratto da : eilantha.splinder.com

Funghi , storie e leggende

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I funghi, proprio per il fatto che sembra spuntino dal nulla, sul terreno o su tronchi di piante, per l'azione la velenosità di alcuni e per gli effetti allucinogeni di altri, hanno sin dai tempi antichi suscitato la fantasia degli uomini, avvolgendosi in un alone di magia e diventando protagonisti di credenze e leggende popolari.

Alcune credenze vogliono, infatti, i funghi che crescono in cerchio generati dalle danze notturne di streghe o gnomi (c.d. anello delle streghe).

Nella Cina antica, ad esempio, il fungo, ku o chih, era considerato simbolo di lunga vita, magico, divino, e legato in qualche maniera all'immortalità.

Gli Aztechi e i Maya consideravano i funghi allucinogeni "carne divina", per le loro proprietà allucinogene.

Anche nell'antica Grecia, come in Cina, il fungo era considerato simbolo di vita e pertanto divino. Narra, infatti una leggenda, che l’eroe Perseo, dopo un lungo viaggio, stanco e assetato, si poté rifocillare con dell’acqua raccolta nel cappello di un fungo; per questo motivo decise di fondare in quel posto una nuova città che chiamò Micene (dal greco mykés = fungo), dando vita alla civiltà micenea.

Nella civiltà Romana, invece, il fungo, pur apprezzatissimo per le qualità culinarie, diventò anche simbolo di morte, infatti, il termine fungus significherebbe "portatore di morte" (dal latino funus = morte e ago = porto, portare). Sono vari gli episodi tra leggenda e realtà legati alla concezione funesta dei funghi.

Si narra ad esempio che l’imperatore Claudio era così ghiotto di funghi che morì proprio a causa di questi: la moglie Agrippina, conoscendo il suo debole culinario e desiderando mettere sul trono, al suo posto, il figlio di primo letto Nerone, lo avrebbe fatto avvelenare proprio con funghi velenosi.

La mitologia nordica, invece, narra che una volta Odino era inseguito dai diavoli e le gocce di bava rossa che cadevano dalla bocca di Sleipnir, il suo mitico cavallo a sei zampe, si trasformarono magicamente in funghi rossi.

In Siberia, come racconta James Arthur, un etnobiologo di fama internazionale, ‘’gli sciamani usavano e usano il fungo Amanita muscaria come un sacramento religioso'’ ‘’Essi - dice - entrano attraverso un’apertura del tetto e portano questi funghi (allucinogeni) in grandi sacchi'’. Sono vestiti di rosso e bianco, i colori di Babbo Natale, ma anche dell’Amanita, che in Siberia cresce nei boschi di conifere .

I funghi, presenze che capita spesso di incontrare lungo i percorsi, almeno entro una certa quota e che suscitano curiosità e interesse per quel loro essere amichevoli, ma anche micidiali; per il loro comparire quando uno non se lo aspetterebbe e rendersi irreperibili quando li si cerca; quel loro alludere al mondo magico delle fiabe.

Immagine :fairydoll.myblog.it

Tratto da:wikipedia.org