I giorni della merla

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Secondo la leggenda, una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di Gennaio, che allora aveva solo 28 giorni.
L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino, e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì, salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po', infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31.

Gropparello , il fantasma di Rosania

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CASTELLO DI GROPPARELLO
Il Castello di Gropparello si trova in provincia di Piacenza.. ..
Anch’esso mi ha colpito tantissimo soprattutto per la sensazione di malinconia e tristezza che mi ha avvolta non appena ho varcato il ponte elevatoio dirigendomi nel cortile principale,come Bardi racchiude in sé una tragica storia che continua a persistere tutt’ora hai giorni nostri come se in ogni passo e in ogni angolo echeggia il sibillo delle voci del passato ma sopratutto di colei che chiede aiuto per porre fine alla lunga sofferenza…
LA LEGGENDA
“….Molta acqua è passata sotto i ponti dalla prima volta che abbiamo sentito parlare di Rosania Fulgosio, la giovane donna che nel '200 sarebbe stata murata viva dal marito Pietrone da Cagnano in un luogo nascosto nelle fondamenta del castello di Gropparello per punizione di un suo tradimento con Lancillotto Anguissola, antico amore di gioventù, e il cui spirito si aggirerebbe ancora tra queste mura, facendo udire i suoi lamenti nelle notti di tempesta. Molta acqua è passata in tutti i sensi. E' passato del tempo certo, ma soprattutto ci è passata davanti agli occhi una sequenza di fatti sconcertanti, inspiegabili, che dal nostro stato iniziale ci hanno portati alla certezza odierna: Rosania Fulgosio è realmente esistita, ha incontrato tra queste mura quella morte orribile, e la "camera maledetta" in cui il suo atroce destino si è compiuto esiste tutt'oggi, inviolata, in un luogo ben nascosto nelle fondamenta del castello, e racchiude ancora le ossa dell'infelice. Ma c'è una realtà forse più sconvolgente: di Rosania Fulgosio, morta nella sua cella scavata nella roccia più di sei secoli fa, il castello di Gropparello non contiene solo le ossa … Qualcos'altro di lei sopravvive, legato a questo luogo, e si manifesta in molte occasioni, anche in forma visibile; questo principio immortale, cosciente di sé e della propria condizione, sembra cercare un contatto con i vivi che ora occupano quella che è stata un tempo la sua dimora, e chiedere insistentemente un aiuto per trovare la sua pace … “
Tratto da :gwyneed.splinder.com
Vi consiglio il libro che ha scritto l’attuale proprietario che si può acquistare presso la Bottega del Castello.. parla di Rosania e del suo tentativo di mettersi in contatto con i castellani per riuscire finalmente a dare pace alla sua tormentata vita trapassata…L’ho divorato in tre giorni e mi ha travolto con grandi sentimenti di commozione ma anche spavento con tanto di brividi che mi percorrevano lungo la schiena…

Fantasmi a Glamis Castle

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Il castello di Glamis si trova in Tayside ed è sicuramente uno dei luoghi più conosciuti del Regno Unito, e della Scozia in particolare, per essere protagonista di quel che non si sa se sia leggenda o pura fantasia; storie di maledizioni, fantasmi e segregati si sono susseguite nel corso dei secoli e radicate tanto da giungere fino a noi e da appassionarci alla loro lettura. Ora andremo a vedere in particolare, partendo da quello che si crede sia stato l'inizio di tutto.
Non ci sono prove certe di quanto sto per scrivere, ma secondo una leggenda tutto iniziò quando il castello doveva ancora essere costruito.
Nel X secolo Macbeth uccise suo cugino, allora re di Scozia, Duncan I (omicidio tra l'altro raccontato da Shakespeare) esattamente sul luogo in cui sorgerà più tardi il castello, anche se questa teoria è contrastata da quella degli storici che affermano che tutto ciò in realtà avvenne un po' più a nord. Poco più tardi, un altro re di Scozia, Malcom II, fu ucciso all'interno del castello, tanto che il suo sangue formò un enorme macchia sul pavimento che non si cancello più, infatti ancora oggi è perfettamente visibile, nonostante ogni nuovo proprietario abbia tentato con qualunque tipo di detergente: alla sera la macchia non c'è più, al mattino è di nuovo al suo posto, uguale identica a com'era prima!
Molti ritengono però che l'origine della sfortunata e travagliata storia del castello sia legata a Sir John Lyon, che nel 1372 acquistò il castello di Glamis. Si narra infatti che nella sua precedente dimora possedesse un calice che, secondo la leggenda, non doveva assolutamente essere spostato da dove si trovava, pena terribili disgrazie che si sarebbero abbattute sulla stirpe di colui che avrebbe osato tentare un gesto simile. Sir Lyon, naturalmente incurante di queste dicerie, portò il calice nella sua nuova dimora e da allora, per generazioni e generazioni, tra gli abitanti di Glamis si verificano misteriose ed orribili morti; anche Sir John, 11 anni dopo essersi trasferito a Glamis, morì in un duello.
Nel XVII secolo Glamis fu ereditato dal conte Patrick Strathmore (che la leggenda voglia essere un individuo violento, divorato dal gioco e spesso ubriaco); su di lui circolavano due sinistre leggende, forse anche legate al famoso segreto della sua famiglia, terribile segreto questo che, si dice, sia stato tramandato ad ogni discendente maschile della famiglia nel giorno del ventunesimo compleanno, e mistero che negli anni poi non è stato mai svelato, tanto che non si sa neanche quanto antico sia.
Torniamo alle due leggende del conte Patrick.
La prima narra che avesse rinchiuso con una massiccia serratura in una stanza segreta un suo figlio nato deforme (un essere mostruoso) nel 1800, per tenerlo lontano da sguardi indiscreti, fino al giorno della sua morte. Fino ad oggi la stanza segreta non è mai stata ritrovata anche se uno dei più famosi esperti cacciatori di fantasmi (Peter Underwood) giurò della sua esistenza e disse che fu costruita attorno al 1684. Questa storia è però legata ad altre due macabre vicende ambientate in camere segrete (non è sicuro infatti se si parli di una sola stanza o di più di una).
La seconda racconta che Patrick, accanito giocatore, abbia perso la sua anima giocando a carte con il diavolo e sia poi stato costretto a giocare a carte per l'eternità chiuso in questa stanza; da qui anche la voce che ancora oggi si possa sentire il rumore dei dadi che scivolano sul tavolo. Si dice anche che prima di questa vicenda il conte, costretto ad ospitare (l'ospitalità all'epoca era quasi un obbligo) un Clan che si rifugiava dall'attacco di un altro Clan, rinchiuse i poveretti in una camera e se ne dimenticò, e che questi portati alla morte dalla fame siano arrivati a mangiarsi a vicenda e a strapparsi a morsi la propria carne.
La conferma dell'esistenza di queste camere segrete la diedero gli ospiti del XIV Conte di Strathmore, che organizzò al castello una festa. Gli ospiti, venuti a conoscenza delle leggende, appesero ad ognuna delle finestre del castello un lenzuolo e con loro grande stupore, una volta scesi in giardino, si accorsero che da alcune finestre non pendeva il lembo di stoffa (da alcune versioni di questa storia le finestre senza lenzuolo sarebbero state dalle 7 alle 12) ma, ritornati dentro per provare a cercare le stanze cosiddette segrete, non le trovarono mai.
Fonte : azalearossa1958.splinder.com