Il " Panspeziale" di Natale

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È il dolce tipico bolognese delle festività di fine anno.

Questa è la ricetta certificata, depositata dalla delegazione di Bologna dell’Accademia italiana della Cucina alla Camera di Commercio di Bologna il 23 giugno 2003:

Ingredienti: 500 g di cioccolato fondente a pezzi; 400 g di farina; 300 g di miele; 250 g di marmellata di frutta ad esempio di prugne o mostarda bolognese; 200 g di frutta candita; fichi, albicocche, cedro, ciliege rosse, pere rosse; 50 g di pinoli sgusciati; 50 g di cacao in polvere; 75 g di Marsala; 15 g di carbonato di ammoniaca; Burro quanto basta; cannella.

Preparazione: Scaldare il miele in una casseruola sul fuoco e quindi aggiungere metà della frutta candita tagliata a cubetti; mettere la farina sul tagliere e disporla a fontana; al centro aggiungervi le mandorle, i pinoli, il cacao, la frutta cotta (marmellata), la cannella, il carbonato di ammoniaca, il marsala, e per ultimo il miele, con la frutta candita; impastare a forma di ciambella su una teglia unta di burro e far riposare per 3 ore circa; guarnire il certosino con le mandorle caramellate e i restanti canditi, quindi infornare e far cuocere per 40 minuti a 180°; una volta freddo spennellare con miele sciolto.

N.B. Il certosino va cotto un mese prima di Natale e va conservato in luogo fresco e asciutto, assolutamente non in frigo.

Fonte: www.mondodelgusto.it

Il fantasma di Leap Castle

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Lo stupendo Leap Castle si trova in Irlanda(strano eh?!?),e,diciamo,è simile a molti altri castelli.Niente di particolare insomma.La sua particolarità sta nel fatto che è infestato..che sciocchezze!sicuramente...però è interessante conoscerle queste sciocchezze,perchè ognuno di noi in fondo ci crede,perfino il più scettico.
Un’antica fortezza,costruita tra il XIV e il XV secolo come roccaforte di avvistamento e di controllo del passaggio in una zona strategicamente importante.Il luogo,un tantino tetro,a mio parere,è stato teatro di vicissitudini storiche.Era una rocca degli O'Carrol (antico clan irlandese), esso ha rappresentato, durante i secoli, una delle costruzioni militari più inespugnabili dell’intera isola. Forse a causa della sua storia, così violenta e sanguinaria, il castello è diventato, nella leggenda, sede di un terribile spirito, uno di quelli che vengono definiti “elementali. Senza una fisionomia precisa, descritto come avente terrificanti occhi umani, ma accompagnato da strani vapori e fumi che ne rendono la figura indistinguibile
Si racconta che il fantasma apparterrebbe ad un prete, componente della famiglia degli O’Carroll, ucciso da un colpo di spada inferto al petto da suo fratello, mentre celebrava una messa in quella che, oggi, viene chiamata “Cappella Maledetta”(solite faide medievali). Nel 1532, infatti, in seguito alla morte del capo clan, si scatenò una battaglia feroce per la conquista del trono, che vide i fratelli della famiglia combattere gli uni contro gli altri. Ma, al di là della saga storica del castello, la prigione che si trova nei sotterranei fomenta terribili storie di fantasmi. Ancor oggi visibili, le prigioni furono luogo delle più cruenti morti: i prigionieri, infatti, vi venivano gettati attraverso un apertura nel pavimento del piano superiore e lasciati cadere su un grosso chiodo che si trovava circa 200mt sotto. Chi era abbastanza fortunato(si fa per dire) da non cadere sul chiodo era destinato a morire di fame, in mezzo ai cadaveri dei propri compagni,tra lente agonie.Infatti ci sono cronache(quindi non possono essere messe in discussione)che gli abitanti sentivano dei lamenti terribili provenire dalle segrete.Nel 1900, mentre alcuni operai erano intenti a ripulire le prigioni(e anche questo è un dato certissimo), furono trovati moltissimi scheletri, impilati uno sopra all’altro e ci vollero tre carri per portarli via tutti. Tra gli oggetti rinvenuti, un orologio risalente al 1800, che fa pensare che le celle dovevano essere ancora in uso nel XIX secolo.
Fonte : vioci.spaces.live.com

La ricetta del castagnaccio

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Questa è una semplice ricetta di un dolce tipico dell’ appennino tosco-emiliano. Col tempo ha subito varie modifiche, da piatto povero si è trasformato in dolce.
Tralasciando la differenza tra i nome e le zone di origine, voglio proporre questo semplice dolce fatto con la farina di castagne.La riuscita di questo dolce è dovuto alla qualità della farina di castagne, io uso quella di castagne macinata senza bucce che viene macinata a Bagnone(credo!?)
Ingredienti:250 gr di farina di castagne550 gr di acqua o latte di soia75 gr di zucchero di canna (100 se la volete dolce)un pizzico di lievito per dolciun pizzico di sale2 cucchiai di olio e.v.o o di mais
Procedimento:Versa la farina di castagne con lo zucchero e si aggiunge acqua un po’ alla volta per evitare i grumi, poi l’olio, il sale e il lievito, si deve ottenere una pastella liquida e si lascia riposare per un po’, io anche una notte a volte, ma anche 1/2 h basta.
Si unge una teglia larga 25 cm con un poco di olio e si versa la pastella, l’olio risalira in superficie e si mette nel forno per 40/50 min a 200° 220° dipende dal forno, o fino a che non si forma la crosticina in superficie.
Tratto da : www.veganblog.it