Il tortellino , antica tradizione

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IN PRIMO LUOGO SI MANGIANO IN BRODO; i tortellini alla panna e al ragù sono una vera eresia .
DOVREBBERO ESSERE FATTI A MANO ed erano il piatto tipico delle feste di Natale e Capodanno.
Quando ero bambina tutta la famiglia era impegnata nella preparazione già l’antivigiglia di Natale:nonna,mamma, le collaboratrici domestiche (che allora non si chiamavano così) e i bambini, molto apprezzati perché, avendo le dita piccine,facevano tortellini molto piccoli ;le sfogline abili sapevano farli minuscoli anche se le mani…erano di taglia grande . Si narra ad esempio che in un tempo imprecisato, molti secoli fa, arrivò ad una locanda una bella dama che prese alloggio;il locandiere la accompagnò nella camera perché potesse cambiarsi e riposare; ma il buon uomo non resistette alla curiosità,anche perché a quei tempi le novità dovevano essere assai rare e s’avvicinò alla porta della camera dove si trovava la dama e guardò dal buco della serratura. La prima cosa che vide fu l’ombelico della signora che stava prendendo il bagno. Tutto agitato ed ammirato da tanta perfezione corse in cucina e si mise a preparare la cena mentre il pensiero correva alla visione di poco prima e così formava pezzetti di pasta con la forma che ricordava ,li riempì di carne servendo poi il piatto alla dama per cena . ANTICA RICETTA : 200grammi di parmigiano, 200 grammi di prosciutto crudo ;200 gr di mortadella ; midollo di bue q.b. ; 300 grammi di lombo di maiale, 200 gr di petto di pollo, 3 uova, noce moscata q.b. sale, pepe .Tagliare la carne a pezzetti ; scaldare un poco di burro in una padella e farvi saltare carne e salumi. Insaporire con sale e pepe e proseguirefino a cottura Togliere le carni dal fuoco e sgocciolarle dal grasso di cottura. Tritare la carne finemente passandola al tritacarne ; versarla in una terrina icorporandovi poco per volta il parmigiano, le uova ,una grattatina di noce moscata e il midollo di bue ; il q.b significa che la sensibilità della cuoca deve indicare la quantità necessaria a rendere l’impasto tenero ma non troppo. Preparare la pasta all’uovo, tirare la sfoglia sottilissima (meno di 1 mm) e ricavarne dei quadrati di circa 3 cm di lato. Disporre al centro una piccola nocciola di composto, ripiegare a triangolo attorno al dito ndice (o al mignolo se l’indice è troppo grande ) far combaciare le estremità stringendole. Cuocerli in brodo.

Fonte:Il posto delle fate.


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